ROBY FACCHINETTI presenta "Che spettacolo è la vita", Sperling & Kupfer

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  18:00
Piazza Ferretto
Libreria Ubik Mestre
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Che spettacolo è la vita. La mia storia

Facchinetti Roby

Sperling & Kupfer (2024)
19,90 €
 9788820079840
Che spettacolo è la vita. La mia storia
Facchinetti Roby
Roby Facchinetti, all'anagrafe Camillo Ferdinando Facchinetti (Bergamo, 1º maggio 1944), è un cantautore, compositore e tastierista italiano, noto principalmente per essere tastierista e voce dei Pooh. Entrato nel complesso dopo pochi mesi dalla sua fondazione, sostituendo l'organista inglese Guilbert "Bob" Gillot, con i Pooh ha firmato alcuni dei più grandi successi discografici italiani come Piccola Katy (1968), Tanta voglia di lei e Pensiero (1971), Noi due nel mondo e nell'anima (1972), Parsifal (1973), Dammi solo un minuto (1977), Chi fermerà la musica (1981), Uomini soli (1990), La donna del mio amico (1996), Dimmi di sì (1999) e Dove comincia il sole (2010).
È notte e Roby Facchinetti è ancora nel suo studio, circondato da buio e silenzio. Improvvisamente, forse in sogno, appare un bambino con gli occhi azzurri e una bizzarra cartella di legno in spalla. Il piccolo Camillo vuole sentire da Roby quello che non ha mai raccontato: la sua vita, le sue passioni, gli amori. Così inizia per l’artista un percorso fatto di sincerità ed emozioni dentro momenti privati e pubblici, affetti e carriera, che passa dall’infanzia nella valle di Astino alla famiglia costruita con l’adorata Giovanna, dai primi amori dell’adolescenza ai tour mondiali, dal rapporto con nonni e genitori all’affetto per papa Roncalli, dalla gavetta musicale negli anni Sessanta ai successi con gli amici per sempre Pooh. Ma non solo: Roby rivela anche rimpianti musicali e incontri decisivi, i segreti dell’arte del comporre, le collaborazioni artistiche e il senso dell’amicizia, il rapporto con il mentore Lucariello e quello con i cinque figli e i sei nipoti, l’amico-fratello Valerio Negrini e i giorni bui del Covid, le regole del fare musica e l’addio a Stefano D’Orazio... Sino a trovarsi a chiedere a Camillo: «Ma io e te, oggi, siamo ancora noi?».